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giovedì 22 novembre 2012

Eccesso di Reazione?





Nei sei giorni che hanno portato al cessate il fuoco di ieri sera sono morti civili innocenti sia in Israele che nella Striscia di Gaza.
Le morti innocenti sono tutte uguali, ma questo non basta a dare sostanza alla solita cantilena dell’equivalenza morale tra chi sta da una parte e chi sta dall’altra, con l’immancabile bollino della “reazione sproporzionata” da attaccare addosso a chi non ha fatto altro che difendersi, come avrebbe fatto qualunque altro Stato aggredito da un suo vicino.
Quello della reazione sproporzionata è l’argomento tipico di chi vuol dar ragione all’aggressore sapendo di non poter negare che di aggressore si tratta. La conta delle vittime (molto più numerose a Gaza che nel sud di Israele) parrebbe dare ragione ai teorici dell’eccesso di reazione, ma non è così.

Israele è un fazzoletto di terra grande meno della Lombardia, circondato da un miliardo di persone che lo vedrebbero volentieri cancellato dalla cartina geografica capeggiati da leader che non hanno né pudore né timore di dirlo pubblicamente.
Non si sopravvive in uno scenario del genere senza avere un esercito meglio addestrato e meglio equipaggiato di quello dei “vicini” e questo nello specifico vuol dire anche un sistema di difesa che è costato un miliardo di dollari (finanziato anche dall’amministrazione Obama) che permette di abbattere molti dei razzi palestinesi che quotidianamente volano sulla testa di chi vive nel sud del paese, prima che possano esplodere a terra e fare vittime tra la popolazione.
Dall’altra parte del “fronte” Hamas usa come postazioni di lancio per quegli stessi razzi aree densamente popolate di Gaza trasformando scuole, ospedali ed edifici civili in genere in obiettivi militari con l’inevitabile conseguenza di metterci sopra il mirino dell’aviazione israeliana.

E’ la differenza sostanziale che c’è tra chi difende i propri civili e chi si fa scudo dei propri civili.
Altro che equivalenza morale.

Vallo a spiegare a certi nostri politici, dei quali questo blog prima o poi dovrà tornare (con il classico naso turato) ad occuparsi.
Vallo a spiegare ad esempio ai Vendola di turno che chiedono il ritiro del Premio Nobel per la Pace all’Europa (peraltro inutile come tutti i Nobel per la Pace) per “aver lasciato sola Gaza” a fronteggiare la “violenza Israeliana”. I Vendola di turno normalmente non sanno, o fingono di non sapere, che mentre il “violento” Israele faceva passare attraverso la sua frontiera cibo e medicinali destinati alle popolazioni colpite dai suoi raid, a Gaza si faceva festa per un attentato che ha causato qualche decina di feriti a Tel Aviv.

Poi ci sono i Bersani che, per carità, non fanno il tifo per nessuno. “Noi siamo per la pace e stufi di sopportare il conflitto”.
Tel Aviv e Gaza invece si divertono un mondo tra allarmi antiaerei, esplosioni e palazzi crollati.
Qualcuno li informi che Bersani è stufo di sopportare, così magari la smettono per fargli un favore.  

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2 commenti:

  1. finalmente qualcuno che non si fa ingannare da foto di bambini morti, magari in altre situazioni, ma che dice le cose come stanno

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  2. Grazie. L'equidistanza qui non è popolare :)

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